Quel ramo del Lago di Como...

Turismo e rivalutazione

Parliamo del Ramo di Lecco per intenderci il Lario. Un ramo che ha differenze di altri ha puntato negli anni all’Industria, al lavoro produttivo e quindi alla residenza degli abitanti per avere un luogo di riposo dopo ore di lavoro.

Ma si sa, il mondo va avanti e le variabili cambiano e di fronte alla crisi produttiva, al poco spazio a disposizione per le aziende che hanno le potenzialità e le necessità di crescere che non riescono a dislocare le facility se non in modo dispersivo e costoso, lo sviluppo industriale è praticamente ostacolato.

Ad un società lariana fondata su un unico pilastro economico: quello produttivo, serve creare un altro pilastro di sostegno: il turismo. Da anni se ne parla, sono stati presentati anche progetti interessanti dalla provincia di Lecco quando era assessore Fabio Dadati, ma non è stato dato seguito.

Al di là della persona o del gruppo promotore ci vuole la ferma volontà e il supporto di tutte le parti in causa (in inglese i famosi stackeolder) parliamo di Enti Comunali, Provinciali, Regionali, ma anche del substrato economico e sociale come l’imprenditoria, le Associazioni imprenditoriali, i cittadini e le Associazioni legate alla cultura e alla rivalutazione del territorio. Solo con la collaborazione di tutti questi stackeolder si può pensare ad un progetto che in anni crea il pilastro economico del turismo in stretta collaborazione con l’imprenditoria produttiva.

Per chi trova strano questa collaborazione faccio un esempio. La creazione della cittadella della Moto Guzzi non può essere una collaborazione fattiva e proficua tra azienda produttiva e azienda turistica? La realizzazione di un centro di accoglienza stile BMW dove gli stranieri e non solo possano visionare un nuovo museo, meglio strutturato con filmati storici, che possano valutare e vedere le novità, che possano acquistare, mangiare e dormire con hotel interni o convenzionati, non sono una fonte turistica per l’economia generale dei Paesi limitrofi. Parliamo di migliaia di visitatori l’anno. 

La verità è che bisogna un nuovo atteggiamento creativo e focalizzato al futuro dove la partecipazione dei giovani, veri fruitori di questo cambiamento siano parte attiva.

Giovani svegliatevi il futuro sarà solo di quelli che sapranno caparbiamente conquistarsi un loro posto nel mondo economico mettendo in campo la loro volontà e la loro creatività. Siete voi la vera spinta del futuro.

L’atteggiamento creativo non deve aver paura di ideare e realizzare progetti ambiziosi aiutandosi anche con le nuove forme imprenditoriali che le istituzioni hanno riconosciuto e stanno finanziando come le Reti di Impresa. L’Unione fa la Forza questa locuzione che tutti noi conosciamo ed usiamo non vale solo nel mondo sportivo ma anche nel mondo sociale ed economico.

Il grosso limite di questi ultimi anni è stato che tutte le imprese sia produttive e commerciali siano state nel nostro territorio piuttosto provinciali nel loro atteggiamento, concorrenza sfrenata a volte anche al limite della correttezza, la diffidenza, l’incapacità di pensare oltre al proprio orticello valutando invece le potenzialità territoriali, le Amministrazioni che si focalizzano sul quotidiano e non hanno l’intenzione di fare progetti che vadano oltre il proprio mandato (saranno problemi d’altri) dimostrando una poca propensione a traguardare il futuro della propria cittadinanza.

Insomma in conclusione tutti gli stackeolder non si sono mai messi ad un tavolo allargato per progettare il futuro e valutare l’irrobustimento di quello che è potenzialmente il miglior pilastro economico che il nostro territorio può avere e che potrà creare un buon numero di posti di lavoro e colmare le difficoltà economiche delle piccole imprese commerciali sul nostro territorio.

Non resta che fare un’attenta valutazione del nostro territorio individuando quella ricchezza culturale, gastronomica, industriale, naturale che anni dedicati al lavoro produttivo ci hanno fatto dimenticare e ancor oggi banalizzare. Dobbiamo rivedere tutto quanto ci circonda con gli occhi di un bambino in cui tutto ciò che il suo sguardo cattura è nuovo e viene visto con sorpresa ed emozione. Lo stesso sguardo che un turista ha quando viaggia o cammina nel nostro territorio.

 

ALCUNI SUGGERIMENTI O PROPOSTE

Per non lasciare questo articolo monco e per non dare la parvenza della solita inconcludente opinione, faccio seguito con un elenco di azioni che possono essere spunto per un progetto concreto:

  • Migliorare e incrementare e strutture alberghiere di livello elevato che attraggano turismo straniero e italiano con alto potere d’acquisto
  • Creare sinergie tra Associazioni e Amministrazioni per la rivalutazione culturale, naturale, storica e gastronomica del territorio con organizzazioni di eventi di carattere internazionale
  • Centro di accoglienza Moto Guzzi con una stretta collaborazione tra Amministrazione ed azienda
  • Costruire una collaborazione ed una sinergia con i comuni che già da anni fanno turismo come ad esempio Bellagio e Varenna
  • Organizzare una rete di trasporti collaborando con la Navigazione del Lago di Como per definire trasporti mirati a visite organizzate periodiche su tutto il territorio lariano.
  • Creare coupon d’acquisto commerciali (Tourist Card Lario) che consente oltre all’acquisto con sconti su tutto il territorio, tutta una serie di vantaggi durante i giorni di permanenza.
  • Rivalutazione in ciascun territorio comunale delle proprie specificità e della propria ricchezza turistica aggregandole in tour organizzati per tema ai visitatori, come: 

o   Il mondo dei motori

o   Il mondo della pesca

o   La storia ei condottieri e delle invasioni

o   I trekking

o   Il mondo sportivo

o   Il made in Italy (shopping)

o   L’artigianato

o   La gastronomia locale.

Questi tour di una giornata riempiono e arricchiscono le giornate dei turisti e rendono più appetibile una vancanza nel nostro territorio, molto più che una sterile e continua perché tutto sommato semplice (anche se inefficace) idea di tenere aperte le strutture commericlai la domenica. Questa non può che essere una conseguenza dell'incremento del prilastro economico turistico. 

 

Queste poche proposte, con creatività se ne possono trovare molte altre, organizzandole in un progetto territoriale con richiesta di fondi dalla Regione, dallo Stato Italiano e perché no dai fondi europei, che l’Italia usa in minima parte, coinvolgendo tutti gli stackeolder in una rete di impresa ad esso focalizzata, è sicuramente un’innovazione per il nostro territorio che langue in una crisi senza fine.

 

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