Rete d’impresa: una moda o un modello di aggregazione con vantaggi che agevolano la mutazione delle PMI?


Da anni si parla di Rete d’impresa, si sono date molti motivazioni del perché aggregarsi in rete, ma tutte simili e ripetitive. Siamo piccoli mettiamoci insieme perché piccoli insieme è meglio. Vogliamo innovarci mettiamoci in rete perché abbiamo e corrette economie di scala per poter fare innovazione. Vogliamo affrontare mercati esteri collaboriamo in aggregazione, ci dividiamo sforzi e problematiche di progetti complessi. Vogliamo progredire culturalmente perché non fare rete, lo fanno molti altri e i dati lo confermano in crescita.

 

Tutte motivazioni più che importanti, l’ultima forse caratterizzata più da una leva emozionale, ma la loro continua ripetizione ha creato un’onda pubblicitaria quasi modaiola ad un tema estremamente attuale, ma complesso e che deve essere be pilotato.

In questa onda comunicativa emozionale non sono mai state sufficientemente evidenziati quelle caratteristiche che reputo fondamentali nel creare i presupposti per il successo di un obiettivo ed un programma comune da cui un progetto di aggregazione, quale quello di rete, deve necessariamente avere.

Andiamo a focalizzare questi pochi ma interessanti elementi tipici della rete d’impresa, perché ci possono far riflettere da un altro punto di vista le potenzialità dello strumento.

Partiamo dal settore finanziario, argomento molto sensibile alle imprese, come diceva William Shakespeare “Se il denaro scorre veloce, tutte le porte si aprono.” Le difficoltà di liquidità che hanno le imprese in questi anni è nota. In questo contesto è arrivato poi un batterio estremamente fastidioso il rating. Siamo misurati con un numero e quel numero fa la differenza tra l’essere finanziati o meno. Il tutto in un sistema dove sempre qualcuno ha dato in cambio di garanzie.

La rete d’impresa come può aiutarci in tutto questo? Con due semplici ma fondamentali doti:

1.       Le reti godono delle garanzie Medio Credito Centrale. Una garanzia forte molto riconosciuta dagli istituti di credito.

2.       In una rete normalmente si alza il valore del rating di ciascuna impresa che ne fa parte.

Introduciamo poi l’argomento della gestione del personale, il fatidico costo delle Risorse Umane tanto elevato nel nostro esoso Stato Italiano. Nella legge Biagi è stato introdotto lo strumento del distacco temporaneo. Un’impresa per motivazioni di necessità soprattutto di carattere cooperativa nelle attività può distaccare ad un'altra impresa un proprio lavoratore per un tempo comunque determinato. Questa soluzione nonostante la sua genialità e i suoi riscontri interessanti, è poco utilizzata per la complessità della parte burocratica e per la necessità di parere positivo da parte di più enti, che valutavano le motivazioni valide.

In una rete tutto viene semplificato. Esistendo un contratto di rete che prevede un obiettivo strategico e un programma comune di azioni, attività e risorse condivise, il distacco avviene in modalità cosiddetta automatica. Proprio per i fini della rete è poi semplice anche godere dell’utilizzo in codatorialità del personale, cioè una modalità in cui le imprese partecipanti alla rete sono codatori di lavoro al personale.

La rete offre poi una copertura a livello di responsabilità sia per le singole imprese sia per il fondo comune, garantendo secondo la forma con cui viene costruita un regime di protezione sulle responsabilità verso terzi. Vediamo molto sinteticamente cosa prevedono le normative:

1.       Protezione del fondo comune. I creditori dei singoli imprenditori non possono far valere i loro diritti sul fondo comune, essendo un fondo a garanzia dell’attuazione del programma di rete.

2.       Per le obbligazioni contratte dall’Organo Comune per nome e per conto della rete e quindi delle imprese partecipanti in relazione al programma di rete, i terzi si possono avvalere solo sul fondo comune e non sulle singole imprese.

Il fondo comune può essere tra l’altro costituito non solo da beni mobili ma anche da immobili o strumentazione necessaria per le attività previste per l’attuazione del programma. Si ha pertanto la possibilità di avere beni immobili e strumentazione in condivisione. I vantaggi di ciò nascono nella condivisione di investimenti e nelle garanzie che la rete può dare a tali beni in caso di difficoltà della singola impresa.

L’estrema libertà lasciata dalle normative nell’elaborazione del programma di rete nel contratto che di fatto regola le attività che le imprese della rete svolgono in comune consente di gestire tutta una serie di scambi, di risorse, scambi di attività e corrispondenti transazioni economiche che consentono rispetto ad altre forme di aggregazione una grande flessibilità. Tutto ciò si traduce in una gestione ottimizzata a livello economico e finanziario che rende appetibile questa forma di aggregazione anche ad imprese che già hanno una stretta collaborazione o che hanno condivisione in ambito societario.

 

Si può concludere quindi che le motivazioni e le opportunità di un’aggregazione in rete hanno aspetti a volte poco divulgati che rendono giustizia ad una metamorfosi nel fare impresa tralasciando gli aspetti modaioli troppe volte pubblicati. Recuperiamo il concetto di fare in rete per fare impresa.